giovedì 7 gennaio 2016

Carol - la recensione

Dopo Lontano dal Paradiso, il regista Todd Haynes torna negli anni '50 per raccontare un'altra storia di donne con il film Carol, tratto dall'omonimo romanzo di Patricia Highsmith.

New York, anni '50, in un grande magazzino durante il periodo pre-natalizio, una giovane commessa, Therese Belivet (Rooney Mara) sta lavorando nel reparto giocattoli quando nota, dall'altra parte della sala, una donna bella ed elegante. L'attrazione è immediata tra le due. La donna, Carol Aird (Cate Blanchett), si avvicina al bancone, sta cercando un regalo per la figlia. Compra un trenino elettrico, dimentica i guanti sul bancone. Grazie a quei guanti si rivedranno ancora, all'inizio continueranno a guardarsi sedute una di fronte all'altra in un cafè, poi arriveranno a condividere un viaggio che sembra quasi una fuga - da una vita piatta in un triste appartamento una, da una casa lussuosa, un marito opprimente e un matrimonio in crisi l'altra- in cui poter finalmente esprimere l'amore e la passione che provano entrambe.

Todd Haynes viaggia controcorrente portando al cinema un genere che si vede sempre meno: il melodramma. Carol è un meló sofisticato, elegante, raffinato, delicato e stilisticamente perfetto che riesce a raccontare, senza esagerazioni e senza mai cercare di scandalizzare, l'amore e la bruciante passione tra due donne
Haynes, con grande sapienza registica e precisione, riesce a rendere le emozioni palpabili. Colloca le due protagoniste in un contesto fatto di rigidità, freddezza, apparenza e disprezzo verso il "diverso", e lascia che siano loro, con i gesti e gli sguardi, a raccontare la loro storia. E' così che uno sguardo che attraversa la sala, una mano sulla spalla, un sorriso appena accennato, il modo in cui una osserva l'altra senza essere vista, rendono reale e materiale la passione e la necessità di contatto fisico delle due donne.
A supportare egregiamente la storia ci pensano le due attrici protagoniste. Non è esagerato dire che Cate Blanchett e Rooney Mara rasentano la perfezione. Elegante come sempre, Cate Blanchett illumina lo schermo con la sua Carol, e basta la sua presenza fisica per riempire la scena. L'attrice riesce perfettamente a trasmettere un desiderio viscerale e naturale che però è costretta a reprimere e trattenere per salvare le apparenze di fronte a una società che la giudica in base a "clausole morali". Sulla solidissima ed emozionante interpretazione di Cate Blanchett si poggia tutto il film, e il personaggio di Carol serve a definire anche quello di Therese Belivet, interpretata da una bravissima Rooney Mara che riduce al minimo gesti ed espressioni, dando corpo all'ingenuità di una ragazza semplice che viene travolta da una vera passione per una donna più grande e di diversa estrazione sociale. Da sottolineare la presenza nel cast di Kyle Chandler e Sarah Paulson, entrambi ottimi.

Carol è Cinema con la "C" maiuscola. Un film bello, intelligente, ben diretto e splendidamente interpretato, che raccontando una storia d'amore nel passato riesce a raccontare anche l'oggi. Un film che lascia nella mente dello spettatore gli sguardi carichi di emozioni e passione delle due protagoniste.

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