domenica 7 settembre 2014

Colpa delle Stelle: la recensione

Scritto dallo stesso autore del romanzo omonimo, John Green, e diretto da Josh Boone, non presenta una trama particolarmente originale: Hezel è una ragazza di sedici anni con un cancro alla tiroide, mentre Augustus è un diciottenne ex giocatore di basket a cui è stata amputata una gamba qualche anno prima a causa di un osteosarcoma.



Sembrerebbe l'ennesima variazione sul tema "Love Story", invece Colpa delle Stelle decide di adottare un registro completamente diverso, infondendo la pellicola di semplicità e voglia di vivere, pur in una situazione in cui la tragedia è dietro l'angolo non si percepisce mai altro se non vitalità.
Il merito maggiore va alla sceneggiatura, che regala due protagonisti con cui è facile empatizzare, due ragazzi come tanti accomunati dalla passione per la musica, i libri, i film, e personaggi di contorno azzeccatissimi, su tutti Isaac, l'amico cieco che regala le migliori battute del film.
Le due ore scorrono via che è un vero piacere e anche nel finale, in cui si piange parecchio, quel senso di dolcezza non ti abbandona mai.
C'è da fare un applauso a Shailene Woodley e Ansel Ergot, bravissimi nel risultare sempre naturali e mai stucchevoli, e al solito Willem Dafoe che, pur in un ruolo secondario, ha una presenza scenica davvero invidiabile.
Pur con una premessa tutt'altro che innovativa, Colpa delle Stelle sorprende, riuscendo a svicolarsi dai soliti cliché e regalandoci una visione nuova e fresca di una storia d'amore tragica, mixando perfettamente ironia, leggerezza e dramma.

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