sabato 11 gennaio 2014

Il Grande Match - La recensione

Devo dire, da fan di Stallone (e, ovviamente, grande estimatore di De Niro) questo era un progetto che mi ispirava davvero poco: Sly che torna ancora sul ring nei panni di un pugile che non è Rocky Balboa!? Bob che rimette i guantoni ad oltre 30 anni dall'unica volta che gli è capitato!? L'impressione era che il tutto non potesse che diventare assurdo e ridicolo... E, invece, sorpresa: IL GRANDE MATCH funziona e convince, attraverso un approccio fondamentalmente comico ma nel contempo anche drammatico per merito, in particolare, di un'intelligente sceneggiatura in grado di coniugare a dovere i caratteri migliori del dramedy.

IL GRANDE MATCH si presenta subito come un "Grande Omaggio", riassumendo il glorioso passato sul ring dei due protagonisti attraverso, soprattutto, varie ritagli di giornale "rubati" da ROCKY e TORO SCATENATO, conditi da un ringiovanimento digitale dei volti, un po' stonato ma funzionale... Sintesi di un'associazione immediata dei personaggi di Stallone&De Niro con le loro rispettive icone Balboa&La Motta. L'eterna rivalità (e insopportabilità) tra i due diventa poi la benzina dello sviluppo di una trama che intreccia abilmente amore, maturazione, responsabilità come sfumature all'interno di un contesto tanto spassoso, con ovviamente abbondanti ironie geriatriche, quanto toccante. Tutto, ovviamente, in un funzione dell'incontro finale sul ring, in cui l'epicità del passato lascia spazio alla sportività del presente, dandogli così una dimensione più realistica e, magari, meno spettacolare ma comunque convincente (che poi è quello che conta).
Contraddistinto da una regia praticamente scolastica, Peter Segal lascia che siano Stallone&De Niro a trainare il film e, data l'ottima intesa tra i due, la scelta si rivela semplice ed efficace... Sly&Bob si cimentano in una complessiva auto-citazione/ironia che diverte ed emoziona, ponendo la regia in un contesto di puro contorno. Insomma, poteva essere un pasticciaccio e invece... Colpisce a dovere e non è soltanto chi è fan.

VOTO: 7

Alberto

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