martedì 16 novembre 2021

Io Sono Babbo Natale - la recensione

Uscito nelle sale a più di un mese dal Natale, Io Sono Babbo Natale ci regala l'ultima apparizione cinematografica del grandissimo Gigi Proietti.

Ettore (Marco Giallini), uomo di mezza età dall'infanzia complicata e con una tendenza a delinquere che gli viene molto naturale, torna in libertà dopo sei anni di carcere scontati per una rapina per cui non ha mai visto un soldo, e per cui è stato l'unico a pagare della banda. Ettore ha una ex che non vuole più avere a che fare con lui, una figlia di 6 anni che non ha mai conosciuto, non ha una casa, ma in una fredda notte incontra un gentile e anziano signore, Nicola Natalizi (Gigi Proietti). Ettore lo segue con l'idea di derubarlo, Nicola lo accoglie in casa con il sorriso, ma quando Ettore entra in azione, scopre che l'uomo ha una cantina segreta piena di giocattoli. Nicola gli confida la verità: lui è Babbo Natale.

Il film di Edoardo Falcone rientra perfettamente nel filone delle classiche commedie natalizie, molto "all'americana", fatte di buoni sentimenti, buone azioni, messaggi positivi, per tutta la famiglia e che parla di famiglia, intesa non solo la famiglia biologica ma quella che una persona trova nel corso tempo. Il personaggio di Ettore è il classico ladruncolo apparentemente senza speranza a cui si apre un varco per la redenzione ma la sua storia, per quando molto semplice, ha il pregio di non seguire esattamente il percorso che lo spettatore potrebbe immaginare, Ettore arriverà a fare le cose giuste ma a modo suo. Nota di merito alle scenografie, la casa di Babbo Natale è deliziosa, e per gli effetti speciali, semplici e fatti molto bene.

Marco Giallini ha la faccia adatta al ruolo del truffaldino Ettore, sempre pronto a fregare il prossimo, ed è un perfetto sparring per il suo compagno di set, il grande Gigi Proietti, adorabile come Babbo Natale, porta grande umanità al personaggio e i suoi tempi comici sono inimitabili. Fra Proietti e Giallini c'è un'ottima alchimia, la coppia funziona, hanno una tempistica simile nella battuta, e portano entrambi addosso la classica romanità, un po' cinica, schietta, a "reazione veloce" e sempre molto ironica. Purtroppo si tratta dell'ultimo film di Gigi Proietti, uscito postumo (l'attore è scomparso a novembre 2020) e questo porta una particolare tristezza alla storia e anche un po' di commozione sul finale, la sua ultima scena nel film va oltre lo schermo e per un attimo Proietti non è solo il suo personaggio ma sembra proprio lui che saluta il suo pubblico. La dedica finale, "A Gigi", è un piccolo colpo al cuore, Proietti ci manca e ci mancherà.

Io Sono Babbo Natale è un film semplice, per tutti, non particolarmente originale nella trama, ma è scritto bene, con buone battute e tanta umanità, perfetto da vedere per prepararsi al Natale.

0 commenti:

Posta un commento