mercoledì 13 febbraio 2013

'Noi Siamo Infinito' - la recensione


Noi Siamo Infinito è un film delicato ma che allo stesso tempo non si pone problemi a dare mazzate allo stomaco dello spettatore.



Una storia semplice e piena di tristi retroscena che appariranno pian piano lungo il percorso del protagonista, un bravissimo Logan Lerman, alle prese con la vita solitaria del liceo, un personaggio che in un primo momento non fatichiamo a fare nostro ma che crea un distacco notevole verso la fine, un percorso bizzarro ma giusto. In suo soccorso arrivano 2 fratellastri estroversi e coinvolgenti, una nuova Emma Watson e ancora un lodevole Ezra Miller, che lo inizieranno alla vita da vero adolescente, nel bene e nel male, e nel bene e nel male si renderanno conto che Charlie (Logan Lerman) non è un semplice ragazzo da “ammaestrare” bensì un ragazzo da amare in tutte le sue sfaccettature.

Sicuramente è questo il punto di forza del film, il coinvolgimento emotivo con i personaggi, ti senti così vicino a loro da avere l'illusione di essergli veramente amico. Il turbinio di emozioni che si provano durante le loro esperienze sono anche in qualche modo legate a noi stessi; se pur anche in minima parte, forse abbiamo vissuto tutti le complicazioni dell'adolescenza e Noi Siamo Infinito ce lo ricorda con schiaffi e carezze.


I lungometraggi di questo genere di solito prevedono anche una discreta colonna sonora di accompagnamento e Noi Siamo Infinito non è da meno, le canzoni che accompagnano questo piccolo grande film sono perfette per rappresentare le situazioni, il periodo storico e il percorso emotivo del racconto.

E' raro che un film riesca bene quando l'autore del libro da cui è tratto si cimenta nell'adattamento della sceneggiatura e nella regia del film stesso, ma Stephen Chbosky  ci è riuscito senza sbavature.

A volte i fatti dicono più delle parole, Noi siamo Infinito non dice, ma fa capire.

Mat

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