giovedì 7 dicembre 2017

Free Fire - la recensione

Boston, anni '70. In una fabbrica abbandonata ci sono due gruppi: da una parte gli irlandesi che vogliono comprare armi, dall'altra gli americani (guidati da un sudafricano) trafficanti di armi. Le due parti devono concludere un affare che parte subito male, ma a far precipitare la situazione in modo irrimediabile ci pensa una scintilla, che non ha niente a che vedere con lo scambio in atto, che accende una miccia inarrestabile. Inizia così una sparatoria senza esclusione di colpi, le due fazioni si fronteggiano senza risparmiare proiettili, poi dal nulla arrivano due cecchini, mentre anche il rapporto all'interno delle fazioni vacilla. E intanto si spara a più non posso.

In Free Fire il regista Ben Wheatley mette in scena una lunga sparatoria che dura per tutto il film, c'è tempo giusto per un breve preambolo di una ventina di minuti, in cui si comincia subito a percepire la tensione di un accordo che con un niente può finire in disastro, e così accade, anche se non nel modo e per i motivi che ci si aspetta. Apparentemente sembra non esserci una vera e propria storia, e così è in effetti, c'è una situazione, e quella situazione diventa un film intero, che non annoia mai, anzi appassiona e diverte. Per tutto il film non ci si può non chiedere continuamente come andrà a finire, chi la spunterà, chi riuscirà a finire il film in piedi, chi si porterà a casa la valigetta con i soldi.

Tutta la scena si svolge dentro un unico luogo, una fabbrica, con i personaggi che si muovono, si spostano, si nascondono e strisciano in ogni angolo per trovare riparo o per cercare di colpire meglio il nemico. Il tono del film è tutt'altro che serio, fin da subito il regista mette in chiaro che i toni saranno ironici, sarcastici, divertenti, con un linguaggio volutamente colorito e battute al vetriolo che vengono sparate proprio come i colpi di pistola.

Ottimo il cast, Cillian Murphy, Sharlto Copley, Armie Hammer, Jack Reynor, Sam Riley, Noah Taylor, Michael Smiley, Enzo Cilenti, e Brie Larson, unica donna del gruppo ma di certo non sprovveduta. Ogni attore riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo, grazie non solo alla bravura del cast ma anche alla definizione dei personaggi. Ogni personaggio infatti ha una sua precisa caratterizzazione, ben definita e inquadrata nel contesto.

Free Fire è un film particolare, un po' folle, esagerato, violento, e divertente.

0 commenti:

Posta un commento