lunedì 25 settembre 2017

Valerian e la Città dei Mille Pianeti - la recensione

Valérian et Laureline, il cult del fumetto francese arriva al cinema grazie a Luc Besson, cineasta francese non estraneo al cinema di fantascienza.

Valerian e la Città dei Mille Pianeti è però un progetto abbastanza particolare, tanto ambizioso quanto a tratti (purtroppo) fallimentare. Nonostante l'altissimo budget usato per la sua realizzazione, non riesce ad essere ciò che doveva essere, ovvero una space opera kolossal che, anche in base alle dichiarazioni di Besson, avrebbe dovuto dare inizio ad un franchise cinematografico. 

Valerian poggia le sua basi su una trama quasi inesistente, due protagonisti inadatti (Cara Delevigne e Dane DeHaan) e una spettacolarità visiva sfarzosa che non riesce a colmare le numerosissime lacune disseminate in tutto il progetto. Valerian e la Città dei Mille Pianeti è spettacolare, questo è innegabile. L'occhio gode più di una volta grazie anche ad alcune sequenze di fuga/inseguimento davvero ben congegnate. Purtroppo però non si riesce a godere nello stesso modo della storia, frammentata, fredda troppo lineare (nonostante la presenza di "viaggi"spazio-temporali"), fatto aggravato dalla poca empatia dei due protagonisti completamente sbagliati al livello di casting.

Funzionano gli stravaganti e variopinti alieni, le sfavillanti scenografie, la fotografia, ma siamo comunque lontani dal Besson di Il Quinto Elemento o Nikita. L'aura e lo stile del regista francese fanno brevemente capolino in alcune scelte stilistiche ma nulla più. Un gran peccato.

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