martedì 6 ottobre 2015

The Martian - la recensione

Durante la missione si atterraggio su Marte, a causa di una violenta tempesta di sabbia, l'astronauta Mark Watney è creduto morto dai suoi compagni e abbandonato per più di un anno sul pianeta Rosso. Mentre la NASA tenta il tutto per tutto per recuperarlo, Mark dovrà darsi da fare per tentare di sopravvivere fino al salvataggio.



Dopo il fallimento dell'ambizioso Prometheus, Ridley Scott torna alla fantascienza, questa volta in un futuro non troppo lontano, e in un'ambientazione molto più vicina a noi, centrando finalmente il punto e soprattutto, lasciando da parte inutili e dannosi sofismi.
C'è da dire che molto del merito per la riuscita di The Martian (uscito da noi con l'infelice titolo di Sopravvissuto) va dato a Drew Goddard (già sceneggiatore di Cloverfield e regista di Quella Casa nel Bosco) che ne ha firmato la sceneggiatura. Più di due ore di durata scivolano via con leggerezza, tra momenti brillanti, battute divertenti e momenti toccanti, su cui spiccano alcuni felici riferimenti geek.
Scott si inserisce dirigendo in modo pulito e impeccabile, esaltando la fotografia rossastra del pianeta Marte senza un'esagerata saturazione, dimostrando di aver forse imparato dagli errori del passato.
Interessante la scelta delle musiche, principalmente composte da successi disco e pop, su tutti degna di attenzione la sequenza sulle note di Starman di David Bowie, dinamica e magistralmente girata, oltre che estremamente divertente.
Il cast è davvero ampio, tra la sempre meravigliosa Jessica Chastain, Kate Mara, Sebastian Stan, Sean Bean, l'ottimo Jeff Daniels, nei panni del Direttore della NASA, e una serie di volti noti del piccolo schermo. Ma il vero protagonista è Matt Damon, autentica sorpresa del film, assolutamente perfetto e calato nella parte del simpatico Mark Watney, sicuramente aiutato anche dal fatto che il personaggio sembra quasi costruito per lui.

Nonostante non sia nulla di particolarmente originale, né imprevedibile, The Martian scorre con piacere per due ore di puro intrattenimento, senza prendersi troppo sul serio e centrando perfettamente il bersaglio.

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