lunedì 7 settembre 2015

Venezia 72 - giorno 5 e 6

Una domenica e un lunedì segnato soprattutto dal cinema italiano al Festival di Venezia, ieri Luca Guadagnino con il suo A Bigger Splash, e oggi l'ultimo film di Claudio Caligari, Non Essere Cattivo.

Presentato il secondo film italiano in Concorso, A Bigger Splash di Luca Guadagnino, che vede come protagonisti un quartetto di attori stranieri: Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts.

Remake del francese La Piscine, il film è un thriller che racconta la vacanza a Pantelleria di una rock star, Marianne Lane (Swinton), e il suo compagno, Paul (Schoenaerts). La tranquillità del soggiorno sull'isola viene interrotta dall'improvvisa comparsa di Harry (Fiennes), amico e ex-amante di Marianne, accompagnato dalla figlia-lolita Penelope (Johnson). La vacanza si trasformerà in una discesa nella passione, la gelosia e l'erotismo.

"Quando ho avuto l’idea di girare 'A Bigger Splash', volevo affrontare i sentimenti e il desiderio di quattro personaggi molto diversi tra di loro", ha spiegato il regista durante la conferenza stampa, "con prospettive e visioni del mondo differenti. Nel film, volevo farne deflagrare i sentimenti. Avevo bisogno di uno scenario particolare, caratteristico, unico dove far consumare questa esplosione. Una location particolarmente bella e caratteristica". E la scelta è caduta sull'Isola di Pantelleria, anche se il regista ci ha tenuto a precisare di non averla scelta perché siciliano. "Ho solo seguito il mio istinto", ha detto Guadagnino, "quando mi è venuta l’idea di fare un film su questo quartetto abbandonato in un momento dell’estate. Pantelleria con le sue violenze e contrasti era perfetta. In più è una zona di confine che chiede di essere capita da questi personaggi e richiede una domanda etica". Molti giornalisti in sala hanno chiesto al regista perché ha inserito nel film il tema degli "immigrati", parola che ha provocato la reazione dell Swinton: "Possiamo evitare di chiamarli immigrati? Sono rifugiati di guerra". Affermazione con cui l'attrice si è guadagnata gli applausi della sala.

Tida Swinton, che ha già lavorato con Guadagnino, interpreta una rock star che ha appena subito un intervento alla gola e non parla mai per tutto il film, se non in piccoli sussurri ogni tanto. "Quando Luca mi ha proposto di fare il film ero in un periodo della mia vita in cui non volevo fare cinema e in cui non volevo parlare", ha raccontato l'attrice, "Poi ci siamo confrontati, mi ha spiegato il progetto e volevo farlo. Volevo lavorare con lui, con un cast così eccezionale e girare a Pantelleria. Mi chiedevo “Come posso farne parte senza parlare?” Allora ho proposto a Luca che il mio personaggio fosse quasi muto, e lui ha detto sì. Ed era un buon modo per esprimere la difficoltà di comunicare di questo gruppo di personaggi in lotta".
Una delle scene più riuscite e apprezzate del film vede come protagonista Ralph Fiennes impegnato in un balletto. "Nessuno mi aveva mai chiesto di esprimermi ballando", ha detto l'attore divertito, "non ho potuto far altro che dire grazie. Avevamo solo un giorno per girare la scena, ma avevo fatto delle prove da solo, ascoltando a ripetizione la canzone nell’ipod, così l’abbiamo girata in un solo pomeriggio". Balletto che l'attore ha accennato sia in sala che davanti ai fotografi. Ad interpretare la figlia di Fiennes è Dakota Johnson, che si è aggregata al cast a lavorazione quasi conclusa. "Per me è stato molto interessante far parte di questo film. È stata un’esperienza veloce ed esplosiva", ha detto l'attrice, alla sua seconda conferenza stampa a Venezia, "Penelope è una giovane ragazza iper-intelligente che ha questo strano rapporto con la sua sessualità e sta cercando di capire cosa vuol dire avere un corpo sexy e soprattutto come utilizzarlo. Per certi versi fa paura perché utilizza quest'arma per manipolare le emozioni degli altri e trarne piacere". Inevitabili le domande della stampa sulla sua scena di nudo, per cui l'attrice ha dichiarato tranquillamente di non aver provato nessun tipo d'imbarazzo.

Applausi e fischi hanno accompagnato il film di Guadagnino alla fine della proiezione stampa, fischi a cui il regista era preparato e di cui non si preoccupa affatto. "Dobbiamo sempre fare cinema per prenderci dei rischi, per sondare territori insidiosi, altrimenti perché facciamo cinema?", ha dichiarato il regista durante la conferenza, prendendosi applausi ma anche qualche fischio (di nuovo) da una piccola parte di giornalisti.

Il film sarà distribuito dalla Lucky Red e uscirà il 26 novembre.

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E' passato un po' inosservato ieri, ma al Festival è arrivato anche Shia LaBeouf, per presentare il film Man Down, diretto da Dito Montiel.

Il film racconta di un ex-marine (LaBeouf), che insieme ad un amico, si mette alla ricerca della moglie e del figlio in un'America post-apocalittica, ma dovrà fare i conti con gli errori commessi in passato quando era sotto le armi.

Nel cast anche Jai Courtney, Kate Mara e Gary Oldman (assenti al Lido).

"'Man Down' è un piccolo film che finge di essere grande, e che racconta di una famiglia intrappolata nella storia", così ha spiegato il film il regista, mentre LaBeouf ha dichiarato: "Montiel mi ha proposto il ruolo di Gabriel in un periodo in cui ero di pessimo umore, e quindi interpretare un personaggio così vulnerabile è stata una terapia".

Il film è stato presentato Fuori Concorso.

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Un altro film italiano, stavolta Fuori Concorso (anche se molti l'avrebbero voluto in Concorso), è stato presentato oggi. Si tratta di Non Essere Cattivo, ultimo lavoro di Claudio Caligari, scomparso nel maggio scorso proprio alla fine della lavorazione del film.

Ad accompagnare il film era presente il cast e Valerio Mastandrea, produttore della pellicola ma prima di tutto amico di Caligari, con cui l'attore romano ha girato il film L'Odore della Notte (1998). "Peccato non farlo giudicare a una giuria internazionale, peccato anche per gli attori", ha detto Mastandrea, "Sono amareggiato da questa decisione perché so quello che ci ha messo dentro Claudio, che veniva sul set anche se gli restavano pochi giorni di vita. Ma Claudio c'è. Siamo tutti emozionati, stasera ci si romperanno le acque".

Caligari in trent'anni di carriera ha girato solo tre film, Amore Tossico (1983), L'Odore della Notte, e Non Essere Cattivo, film chiusura di una ideale trilogia del regista. Ambientato a Ostia, il film racconta l'amicizia di due ragazzi, Vittorio e Cesare, che trascorrono le loro giornate tra sballo, corse in macchina, spaccio e piccola malavita.

"È vero, 'Non Essere Cattivo' è un film sull'amicizia di due uomini realizzato grazie all'amicizia tra due uomini ma è anche molto di più", ha continuato un emozionato Valerio Mastandrea, "Intanto perché non è solo grazie a me e a Claudio che si è realizzato questo film, ma grazie anche a tantissimi altri amici comuni, molti dei quali saranno qui stasera per festeggiare: maestranze, lavoratori della postproduzione, persone che normalmente non vengono ai festival ma che invece sono state fondamentali per portare a termine il film". Una pellicola per cui Caligari e Mastandrea hanno lottato, l'attore è arrivato addirittura a scrivere una lettere appello a Martin Scorsese, per chiedere aiuto. "Claudio voleva rappresentare una storia piccola di amicizia, un'amicizia immensa in un contesto sociale che lentamente ti stritola", ha raccontato ancora Mastandrea, "Le latitudini che Claudio esplorava erano sempre le stesse e qui mostra come si può corrompere questo mondo borgataro, attraverso nuove droghe accessibili a tutti e l'illusione che il lavoro sia il fondamento della società. [...] Mi mancherà molto il cinema di Claudio Caligari, quelle tematiche che sono le stesse di Martin Scorsese, Brian De Palma, Francis Ford Coppola - dice Mastandrea - Una volta, stavamo all'Idroscalo di Fiumicino, Claudio si avvicina al monitor e mi dice 'la vedi questa inquadratura? È da Giungla d'asfalto, lo conosci?... No, non l'hai visto'. Facendomi sentire un completo ignorante. Era un continuo fare, parlare, pensare e muoversi fatto di cinema e basta. E questo è quello che mi mancherà di più di Claudio, non il fatto di non poter più recitare nei suoi film, ma non poter parlare di cinema e fare cinema con lui".

Il film, che vede come protagonisti Luca Marinelli e Alessandro Borghi. sarà nelle sale dall'8 settembre.

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