domenica 26 ottobre 2014

Guardiani della Galassia - la recensione

I Guardiani della Galassia. Chi sono i Guardiani della Galassia?! Mai sentiti.

C'è poco da dire. I Guardiani della Galassia spaccano.

Conosciuti da pochi, le radici di questi personaggi affondano nella fumettistica Marvel e scoppiano ora sul grande schermo in uno dei cinecomic più belli di sempre. Con una cura maniacale dei dettagli, il regista James Gunn presenta al mondo Star-Lord (Chris Pratt), Gamora (Zoe Saldana), Drax (Dave Bautista), Rocket Raccoon (con la voce di Bradley Cooper) e Groot (con la voce di Vin Diesel), cinque supereroi fuori dai canoni classici che definiscono questo genere ed in definitiva cinque sfigati tutt'altro che sfigati.

Il progetto potrebbe ricordare a grandi linee quello di The Avengers, ovvero un gruppo di supereroi riuniti in un solo film. Certo, nei Vendicatori di Joss Whedon c'era da considerare che i personaggi derivavano da altre pellicole ben definite (non tutte), quello che il regista e autore ha fatto è lodevole ma in qualche modo già facilitato dai singoli cinecomic precedenti. Quello che invece ha fatto James Gunn è stato introdurre al mondo cinematografico dei molteplici personaggi semi-sconosciuti con delle storie poco definite alle spalle. Non era facile riunire Thor, Captain America, Hulk, Iron Man, Vedova Nera e Occhio di Falco nel primo "assemblaggio",  ma creare un altro team di difensori della galassia è stato potenzialmente più difficoltoso.

In Guardiani della Galassia si respira un'aria action/fantasy/sci-fi tipica delle pellicole di genere degli anni '80. Numerosi i riferimenti e citazioni (geniali) a iconiche saghe del passato come Star Wars, Indiana Jones e al folklore di quegli anni, citazioni tutte meticolosamente calibrate e più di una volta esilaranti che si amalgamano alla perfezione con le diverse caratterizzazioni dei personaggi e soprattutto funzionali alla storia principale. Riscontriamo i mitici anni '80 nella perfettamente inserita colonna sonora, la ormai famosa "Awesome Mix Vol. 1" di Star Lord/Peter Quill che accompagna alcuni dei momenti più belli di tutto il film. Ma il vintage style è ovunque nel film, anche nella scelta di rappresentare le diverse razze aliene con un make up tradizionale che lascia a bocca aperta. Scenografie spaziali affascinanti e suggestive contornano una storia avvincente e mai banale. Rimanendo in tema di qualità visiva possiamo anche riscontrare un uso intelligente della tecnologia moderna. Dare vita a personaggi completamente ricreati in computer grafica come l'albero alieno Groot e il procione geneticamente modificato  Rocket Raccoon, non era affatto semplice, ma Gunn è riuscito a inserire in quell'ammasso di pixel un vero cuore.



Ogni personaggio ha una storyline ben definita, ognuno ha lo spazio che si merita, perfino i villain sono davvero minacciosi e inquietanti (cosa che ultimamente era andata scemando negli altri cinecomic Marvel). Lee Pace fa un lavoro incredibile sul suo terribile Ronan l'Accusatore, servo del titano Thanos, e la stessa cosa vale per Karen Gillan (Nebula) e anche per i personaggi di contorno come Nova Prime, una meravigliosa Glenn Close e John C. Reilly.

Già molte recensioni lo hanno sottolineato più di una volta, ma questo aspetto non è da sottovalutare: durante il film si ride a crepapelle e ci si commuove infinitamente più di una volta, reazioni che per ora non si erano mai viste tutte insieme in un cinecomic

Lunga vita ai Guardiani della Galassia.


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