martedì 21 gennaio 2014

The Counselor - la recensione

In  "The Counselor" ci si tuffa nel mondo della malavita e della droga. Ma ci si sta tuffando in una piscina piena o vuota?
Un avocato, a Juarez, per far fronte alle difficoltà economiche (Michael Fassbender) e per rendere serena la futura convivenza con la moglie (Penelope Cruz) decide di immischiarsi nei traffici del cartello della droga locale, rivolgendosi ad un ex cliente legato a questi sporchi affari (Barden). Non appena qualcosa va storto la poca dimestichezza su campo e l'ingenuità del protagonista lo faranno affogare in un mondo marcio e senza via di fuga. Inutile dire che le ripercussioni su se stesso e le persone a lui collegate saranno drastiche.

Chi meglio della penna di Cormac McCarthy poteva dipingere il volto della criminalità, con personaggi, ambienti e situazioni annesse. Con un cast che vanta, oltre ai sopra già citati, anche di Brad Pitt e di Cameron Diaz e soprattutto della regia navigata di un veterano come Ridley Scott la riuscita dell'operazione era data per scontata da chiunque , inutile negarlo. Ma è andata a finire come si pensava? Purtroppo no.

Alla sua prima sceneggiatura per il cinema, l'ottantenne Cormac McCarthy commette un errore su cui oggi gravano pesanti critiche
(Il film è approdato in tutti i paesi del mondo, noi in italia, come spesso, siamo gli ultimi a vederlo). Infatti la materia cinematografica e quella letteraria non sono le medesime, e il noto scrittore (di cui famosi romanzi come "The Road" e "Non è un Paese dei Vecchi" sono già stati trasposti al cinema con grande fortuna) si trova a giocare una partita in cui le sue doti non possono emergere poichè sono le regole ad essere cambiate.

Lo script annaspa in una verbosità sfiancante, dialoghi prolissi escono dalle bocche dei tanti personaggi, andando a distogliere l'attenzione dalla vicenda centrale verso tematiche alienanti. La storia rimane così schiacciata dal peso di questi sermoni che vengono proposti in continuazione per tutta la durata, le dinamiche concrete della narrazione sono declassate e tenute celate ai nostri occhi da una fintissima intellettualità fuori luogo. Attraverso metafore e aneddoti si parla di azione morale, fede, umanità, virtù, filosofia... temi che vengono decantati con un certo no sense e una irritante leziosità, buttati senza troppo interesse e incapaci di coinvolgere. Anche perchè risulta francamente poco credibile che dei malavitosi immersi 24 ore su 24 in affari di droga siano tutti dei filosofi eredi di un Socrate. Per questi motivi il meccanismo pian piano si inceppa, manca la fluidità, la dinamicità, i colpi di scena dopo la metà non bastano a svegliare uno spettatore assopito e non donano ritmo ad un film che manca di ritmo da ormai  già troppo tempo. Ed è così che il tutto si fa confusionario, gli intenti e gli scopi dei protagonisti sono un mistero e sebbene, più avanti, emergano alcuni dettagli essi sono poco chiari e dalla dubbia interpretazione. Difficile dunque, alla fine, raccapezzarsi sulla dinamica dell'operazione.

Ridely Scott pare affidarsi totalmente allo script di Cormac e si occupa esclusivamente della resa estetica del film, tecnicamente buona ma con poche sequenze degne di nota. C'è da dire però che sul piano visivo, il mondo immaginato da Scott, risulta potente. La lussuria e l'ostentazione della bellezza, tra abiti sfarzosi, case lussuosissime, belle macchine, diamanti e gioielli non sono altro che il concretizzarsi di una élite criminale che esercita il proprio potere sul mondo "normale" attraverso il denaro, e non solo con la violenza. Un tripudio di ricchezza che ha dell'orrendo, e che diventa metafora dei nostri tempi. Alla fine dei conti si salva solo questo aspetto in The Counselor, questo e un unica interpretazione (da Oscar e non esagero). Nel mezzo di un gran cast sprecato e per niente a suo agio la sola a salvarsi è Cameron Diaz che rende alla perfezione la caratura del suo personaggio glaciale e spietato, questo perchè la sua famelica affarista Malkina è l'emblema di quell'unico aspetto accattivante sopra evidenziato.

Voto: ** / *****

Mr.Carrey

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