lunedì 11 novembre 2013

Much Ado Abouth Nothing - la recensione



Much Ado Abouth Nothing è probabilmente una delle più riuscite opere Shakesperiane, sicuramente una di quelle che vanta il maggior numero di messe in scena e adattamenti tra cinema e teatro. Se le merita tutte, c'è da dire, per la ricchezza di personaggi e situazioni, ma è anche una di quelle più difficili da riportare efficacemente su grane schermo, essendo prevalentemente basata su situazioni da commedia degli equivoci e lunghi monologhi. Kenneth Branagh era riuscito nell'intento, traendone un film meraviglioso pur nella sua classicità. Joss Whedon, navigato scrittore e regista televisivo, sembrava l'ultima persona al mondo a poter adattare una commedia del Bardo sul grande schermo, men che meno a farlo efficacemente.
Non c'è nulla di classico in questa versione di Much Ado: ambientato in una casa contemporanea (la casa di Joss Whedon, per essere esatti), in un bianco e nero da film noir, si muovono Beatrice e Benedict, Ero e Claudio e tutti gli altri personaggi, bevendo cocktail mentre sono seduti sul bordo di una piscina. Divertente sì, ma molto meno di altre rappresentazioni (soprattutto teatrali), punta moltissimo sul sottotesto più erotico e sexy, sull'amore passionale e scoppiettante tra i due veri protagonisti ( affiatatissimi Amy Acker e Alexis Denisof, vecchie conoscenze del Whedonverse in un cast costituito praticamente da attori whedoniani) piuttosto che sul lato più prettamente comico (affidato al sempre dirompente Nathan Fillion e a Tom Lenk).
Girato in soli 12 giorni, ma estremamente curato nei dettagli, nelle inquadrature che sembrano quasi spiare la vita in questa casa in cui amore, intrigo e tragedia vanno di pari passo.

Purtroppo non sembra esserci una distribuzione italiana per il film ed è veramente un peccato, le immagini sono bellissime e meriterebbero il grande schermo, ma dovremo ritenerci fortunati se mai uscirà il dvd. Il mio consiglio è comunque quello di recuperarlo in lingua originale, magari con il testo tradotto in mano, perché sarebbe davvero un delitto perderselo.

0 commenti:

Posta un commento