giovedì 29 agosto 2013

Festival di Venezia - giorno 2

Inizia il Concorso al Festival di Venezia e subito scende in campo il primo film italiano, 'Via Castellana Bandiera' di Emma Dante, con Alba Rorhwacher e la stessa regista nel cast.

Accolto da diversi applausi alla fine della proiezione stampa, il film è stato descritto dalla regista come un "western a colpi di clacson". Tutto si svolge nella via che dà il titolo al film, due auto - in una Rosa e Clara perse mentre andavano ad un matrimonio, nell'altra tutta la famiglia Calafiore - si ritrovano una di fronte all'altra nella strettissima via. Nessuna delle due vuole fare marcia indietro per far passare l'altra. Comincia così un duello psicologico tutto femminile sotto il sole di Palermo.

Emma Dante è un personaggio poliedrico, con questo film lascia stare per un attimo il teatro e si butta sul cinema senza dimenticarsi di sperimentare. Il film è tratto dall'omonimo libro, scritto sempre dalla Dante, che ha vinto anche il Premio Vittorini. "Questa storia mi sembrava molto adatta per il cinema: avevo bisogno della strada, della polvere, della carnalitĂ  delle persone. Non avrei potuto farlo a teatro", ha detto la regista in conferenza stampa. "Western del Sud Italia" secondo Emma Dante è una definizione molto pertinente. "Ho sempre sognato di fare un western: chi non vorrebbe?", ha detto la regista, "Il cinema di Leone mi ispira molto, è un grande regista e per questo film ho approfondito il mio studio su di lui. Nel film infatti ho inserito delle citazioni al suo lavoro". Alla domanda: perchĂ© ambienta tutti i suoi spettacoli e le sue storie nel sud la regista ha risposto: "Io in realtĂ  volevo ambientare la storia a Bergamo… No, sto scherzando. Io sono palermitana e parto sempre dalle mie radici, dalla mia storia, dalla mia lingua".
In una delle due auto ci sono Rosa e Clara (Emma Dante e Alba Rorhwacher), che durante il film vedono messa a dura prova il loro rapporto. La regista perĂ² non ha voluto evidenziare in modo esplicito il loro rapporto sentimentale. "Per me c’è spazio per tutti. Sono stanca di parlare di “storie di omosessuali”: per me le protagoniste sono due persone che si amano, punto", ha detto Emma Dante, "PerchĂ© dobbiamo parlare di “amore diverso” o trovare modi diversi per raccontarlo? Il personaggio piĂ¹ positivo del film infatti, il ragazzino, non giudica: è un personaggio illuminato, è uno che parla un’altra lingua rispetto alla famiglia di origine, è una fiammella che porta speranza".
Elena Cotta e Alba Rorhwacher si sono dette entusiaste di aver lavorato con Emma Dante. "Uno dei miei desideri come attrice è sempre stato quello di poter recitare un ruolo fatto solo di sguardi, e questa è stata l’occasione", ha detto la Cotta. "Emma è la regista del mio cuore, mi ha insegnato quasi tutto quello che provo a fare", continua Alba Rorhwacher, "Il “metodo Emma Dante” credo funzioni molto bene. Lavorare a teatro con lei è qualcosa di irripetibile. Dagli attori tira fuori dei fantasmi, è capace di evocare dei fantasmi che io non sapevo di avere dentro. Lavorare con Emma è sorprendente".

Presentato, sempre in Concorso, anche 'Tracks', dell'australiano John Curran.
Tratto da una storia vera, il film è una specie di 'IntoThe Wild' al femminile, con Mia Wasikowska nei panni di Robyn Davidson durante la sua traversata in solitaria del deserto, insieme a lei solo un cane e quattro cammelli.
Il film ha ricevuto applausi a fine proiezione, a convincere soprattutto l'interpretazione della Wasikowska.


Film scandalo alle Giornate degli Autori, dov'è stato presentato 'Gerontophilia', di Bruce LaBruce.
Il film racconta, ma dal titolo è già intuibile, la storia di un ragazzo che scopre di avere una passione per gli anziani. Non particolarmente esplicito sessualmente, il film comunque affronta il tema molto delicato, quasi spinoso, della gerontofilia senza censure e senza paura.

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