domenica 8 luglio 2012

'Moneyball - L'Arte di Vincere' - la recensione

Candidato a sei premi Oscar tra cui miglior film e migliore attore protagonista, 'Moneyball - L'Arte di Vincere', uscito in Italia a fine gennaio, è stato uno dei titoli più importanti della passata stagione cinematografica.

Gli Oakland Athletics sono una squadra di baseball che dopo aver perso il post-season l'anno precedente si trova ad affrontare la nuova stagione con un budget molto ridotto e le tre stelle della squadra in partenza verso altri team più prestigiosi. Il general menager, ex giocatore mai esploso, Billy Beane e il suo stretto collaboratore Peter Brand decidono di ricostruire la squadra adottando una nuova linea sul mercato affidandosi cioè alle statistiche e non ai nomi dei giocatori. All'inizio l'esperimento non funziona affatto ma nella seconda parte della stagione porterà la squadra a battere il record di vittorie consecutive nella storia del campionato americano di baseball.

Si parla di sport ma come sempre dietro si nasconde altro perché niente come lo sport è metafora di vita, e soprattutto niente riesce a riscattarti come una vittoria sul campo. Il messaggio del film ci viene trasmesso dalla scommessa che il GM Billy Beane e il suo secondo fanno: puntare sul gruppo può portare più risultati rispetto al puntare sui singoli.

La sceneggiatura è stata scritta e riscritta e alla fine porta la firma di Alan Sorkin e Steve Zaillian - due nomi mica da niente -, scorre alla perfezione, liscia, pulita e senza intoppi, è calibrata e non enfatizza mai, e con lo sport era facile cadere in trucchetti da occhietto lucido. La regia è più che buona, classica, non ha bisogno di salti mortali per rendere la messa in scena. Tutto ruota attorno all'umanissimo personaggio di Billy Beane, magnificamente interpretato da un sempre più convincente Brad Pitt che impressiona per la sua presenza scenica e regala al personaggio una grande profondità, la sua storia passata è appena accennata nel film ma quello che si porta dentro il suo personaggio glilo si legge addosso. Pitt acquista sempre più esperienza grazie anche a delle scelte azzeccate, e nel modo di recitare comincia a ricordare Robert Redford, soprattutto in questo film. Fosse stato per me gli avrei dato l'Oscar senza pensarci. Accanto a Pitt un ottimo Jonah Hill in un ruolo decisamente più maturo delle commedie adolescenziali che ce l'hanno fatto conoscere. Un po' risicato il ruolo di P.Seymour Hoffman che comunque da sicurezza qualsiasi cosa faccia; solo una partecipazione per Robin Wright. Molto bella la colonna sonora.
E' un film sullo sport perciò chi non segue lo sport forse farà un po' di fatica ad avvicinarsi, a capire cosa c'è in ballo e a sentirsi partecipe. Si parla di baseball ma potrebbe essere qualsiasi sport, chi è tifoso vero, chi è solito vivere lo sport sulla pelle verrà trasportato al fianco di Billy Beane, sentirà il suo peso, la sua pressione, capirà il perché dei suoi comportamenti, perchè nello sport, in tutti gli sport, a volte succedono delle cose veramente straordinarie.

Un gran film, uno dei migliori del 2012. Personalmente mi è piaciuto moltissimo, capisco il successo e i riconoscimenti che ha avuto, se li merita tutti.
Per chi se l'è perso al cinema è recentemente uscito in dvd. Da non perdere.



Frra

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