martedì 29 maggio 2012

'Marilyn' - la recensione di Frra

Nel 1956 il giovane Colin Clark si fa assumere come terzo aiuto regista del grande Laurence Olivier. Il set è quello de 'Il Principe e la Ballerina' che vede come protagonisti lo stesso Olivier e Marilyn Monroe. La convivenza sul set è tutto tranne che semplice. Clark assiste a tutto e si ritrova coinvolto in prima persona quando accompagna Marilyn in una piccola fuga tra la campagna inglese.

Il film segue due storie, lo scontro fra il rigido modo di Laurence Olivier con l'hollywoodiana e luminosa presenza di Marilyn Monroe e dei suoi assistenti di dubbia moralità e utilità, soprattutto Paula Strasberg, fautrice del Metodo, davvero poco amato da Olivier. A causa delle insicurezze di Marilyn e dei suoi continui ritardi, sul set si crea un'atmosfera tesa, soprattutto con Olivier. In tutto questo a peggiorare la situazione ci si mette anche una crisi con il neo marito Arthur Miller. A questo punto Colin Clark, e qui c'è la seconda parte della storia, fino a quel momento solo spettatore, viene "scelto" da Marilyn come unico amico. Marilyn durante la loro fuga si rilassa, scaccia la tensione e le paure, mentre Clark si innamora di lei (guarda un po', come tutto il mondo!).

Fare un film biografico su Marilyn Monroe è impossibile, una icona immortale come lei non si può racchiudere in un film, qualsiasi tentativo risulterebbe riduttivo. Si parla di un personaggio molto complesso, e di quella che probabilmente è stata, è e sarà sempre la più grande star mai apparsa sulla Terra, pochissimi raggiungono o si avvicinano al suo livello. Come si fa quindi a raccontarla? Non si può.
Chi ha fatto il film ha quindi pensato bene di non affrontare il tema direttamente ma di raccontare Marilyn attraverso vie parallele, in questo caso attraverso i diari di Colin Clark. Scelta più che giusta. 'Marilyn' non è un film drammatico, i toni e il ritmo sono quelli della commedia anche se non mancano momenti di malinconia. Dopotutto si parla di Marilyn, la malinconia era parte di lei.
Ottimo il cast. Protagonista Eddie Redmayne, a lui la parte del giovane Colin Clark. Ruoli minori sono stati affidati ad Emma Watson, una costumista, Dominc Cooper è Milton Greene, poi Julia Ormond nei panni della mitica Vivien Leigh, e Judy Dench in quelli della grande attrice inglese Sybil Thorndike, l'unica che cercava di capire Marilyn. Bella la prova di Kenneth Branagh come Laurence Olivier, perfetto. Ovviamente tutti gli occhi erano puntati su Michelle Williams che aveva il compito più difficile, interpretare Marilyn Monroe! Prova superata brillantemente, la sua non è una imitazione ed era facile caderci, si vede che l'ha studiata per bene, i movimenti, le espressioni, la voce (da vedere in lingua originale). Veramente brava, nonostante la diversità fisica in alcuni momenti ha aderito talmente tanto al personaggio che nel suo sguardo si riesce a vedere un po' di Marilyn. Meritata la nomination all'Oscar e meritato il Golden Globe vinto.

Da fan della Monroe, temevo moltissimo questo film e sono felice di poter dire che non mi ha deluso. Certo, non rivela niente di nuovo su Marilyn, si toccano tutti gli argomenti più famosi: la sua fragilità, i problemi sul set, l'instabilità nella vita privata, i tranquillanti, gli aborti, in alcuni punti sono state inserite sue frasi celebri. Alla fine ho trovato grande rispetto nel modo in cui Marilyn è stata rappresentata, e questa era la cosa più importante. Stessa cosa per la figura di Olivier, non si indaga troppo su di lui, sembrava essere sul viale del tramonto e il suo matrimonio con Vivien Leigh non era in un momento facile ma tutto viene solo accennato, anche per lui c'è molto rispetto. Il film non è superficiale ma mantiene una rispettosa distanza.

'Marilyn' è un film da vedere, possibilmente in lingua originale. Ssi parla di fatti veri, a quanto si sa tutto quello che si racconta è successo davvero. E poi magari è il caso di recuperare 'Il Principe e la Ballerina' in cui Marilyn regala un'ottima interpretazione rubando la scena ad un grande come Laurence Olivier.


Frra

lunedì 28 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 12, i vincitori!

La 65a edizione del Festival di Cannes si conclude con la vittoria del film 'Amour' di Michael Haneke, e c'è gloria anche per l'Italia.

Ecco tutti i vincitori:

Miglior film: 'Amour' di Michael Haneke
Gran premio: 'Reality' di Matteo Garrone
Mgliore attrice: Cosmina Stratan e Cristina Flutur per 'Beyond the hills'
Miglior attore: Mads Mikkelsen per 'The Hunt'
Miglior regia: Carlos Reygadas per 'Post tenebras lux'
Miglior sceneggiatura: Cristian Mungiu per 'Beyond the Hills'
Premio della giuria: 'The Angel's Share' di Ken Loach
Camera d'Or: 'Beasts of the Southern Wild' di Benh Zeitlin
Miglior cortometraggio: 'Sessiz-Be Deng' di Rezan Yesilbas

Quinzaine de RealisateursMiglior film: 'No' di Pablo Larrain

Un certain Regard
Miglior film: 'Despues de Lucia' di Michel Franco
Premio speciale della Giuria: 'Le Grand Soir' di Benoit Delepine e Gustave Kerven
Interpretazione femminile: ex aequo Suzanne Clement ('Laurence Anyway') e Emilie Dequenne ('A Perdre la raison')
Menzione speciale: 'Children of Sarajevo' di Aida Begic

Il presidente di giuria Nanni Moretti in conferenza stampa ha dichiarato subito: "Senza entrare nei dettagli nessun premio è stato assegnato all'unanimità. Ma meglio dividersi che trovare un accordo senz'anima. Ho apprezzato la sincerità di Ewan McGregor, la passione di Hiam Abbas, il buonumore dello spettatore ideale Jean Paul Gaultier, la determinazione di Diane Kruger, la dolcezza di Emmanuelle Devos, la competenza e la cultura di Raoul Peck, l'enorme energia di Andrea Arnold, la memoria storico-cinematografica di Alexander Payne. Devo dirvi che Andrea aveva un folle progetto pedagogico di portare ogni giorno uno di noi a fare il bagno con lei a 14 gradi, ma l'abbiamo fatto naufragare".
Insomma in giuria si è discusso, anche con forza, ma niente dissapori fra i giurati tanto che sempre Moretti ci scherza su: "Da quest'anno ho otto nuovi amici, abbiamo costituito un'associazione e andremo anche ad altri festival, Locarno, Venezia e Pusan in Corea, sempre tutti insieme".
Sul film di Garrone: "Reality è piaciuto per la miscela di dramma e humour, è stato anche apprezzato perché rinnova la commedia italiana". Su Haneke invece, che in passato Moretti aveva detto di detestare, "Sono troppo anziano per alimentare sentimenti che mi corrodono. Tuttavia sia Loach che Haneke sono molto cambiati, hanno percorso nuove strade".

Chiude così il Festival, i francesi stanno rosicando un po', Moretti viene "accusato" di aver voluto premiare Garrone anche se il film non ha avuto grandi riscontri nella stampa mondiale, qualche premio non è stato capito (quello a Reygadas in particolare), alcuni sostengono che è stato uno scandalo non premiare i protagonisti di 'Amour' (ma avendo già vinto la Palma era impossibile), insomma...c'è chi rosica in Francia.
Appuntamento al 15 maggio 2013.


Frra

sabato 26 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 11

Tornato il sole sulla croisette, dopo che Pattinson aveva portato la pioggia, per ultimo giorno del concorso a Cannes e ultimi film da presentare.

Il film del giorno è sicuramente 'Mud' di Jeff Nichols, con Matthew McConaughey e Reese Witherspoon che, incinta del suo terzo figlio, si è presentata con un bel pancione.

I due quattordicenni Ellis e Neckbone durante una delle loro avventure quotidiane scoprono uno uomo rifugiato su un'isola in mezzo al fiume Mississippi. È Mud. Ben presto i due adolescenti cominciano ad aiutare Mud a riparare la sua barca. I ragazzi però non riescono a distinguere la verità e le bugie nei racconti di Mud. Ha davvero ucciso qualcuno? è davvero in fuga da dai cacciatori di taglie? E chi è la ragazza che si presenta nella loro cittadina in Arkansas?
'Mud', insieme al film di Anderson, è probabilmente il miglior film americano visto in concorso a Cannes, non un capolavoro, quasi un film di formazione, ma un buon film con un buon cast e una storia che guarda a Terrence Malick e Mark Twain. "Tutto è visto attraverso gli occhi di Ellis, un ragazzo che ha bisogno di comprondere cosa è l'amore e di capire che, quando si ama, è giusto andare avanti comunque, anche se si soffre" ha dichiarato il regista che lo scorso anno a Cannes ha vinto la Semaine de la Critique con 'Take Shelter'. A meno di sorprese non sembra poter ambire ad un premio comunque.

In concorso presentato anche il film coreano 'A Taste of Money' di Im Sang-Soo.

Fuori concorso invece è arrivato nella proiezione di mezzanotte il violento 'Maniac' con Elijah Wood nei panni di uno spietato killer che uccide donne cacciandole come se fossero prede.

Intanto è già cominciato il Totopalma. I titoli più gettonati per la stampa sembrano essere 'Amour' di Michael Haneke, 'The Hunt' di Thomas Vintenberg e 'Beyond The Hill' di Cristian Mungiu. Outsider o comunque altri titoli caldi per qualche premio sono 'Holy Motors' di Leos Carax e 'De Rouille e d'os' di Jacques Audiard. Per l'Italia va segnalato che Matteo Garrone, unico italiano in concorso con 'Reality', è ancora a Cannes, in realtà però non è stato richiamato per la cerimonia finale, non aveva mai lasciato la Costa Azzurra.

Domani sapremo chi vincerà la 65a edizione del Festival di Cannes, intanto sappiamo che la 66a si terrà dal 15 al 26 maggio 2013, date ufficiali.


Frra

venerdì 25 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 10

Ci si avvicina alla fine del 65° Festival di Cannes.
Ieri sera uno stuolo di personaggi più o meno famosi e alticci hanno banchettato e speso soldi da dare in beneficenza nella celebre asta per l'AmFar. Tante star del cinema, della moda e della musica, Janet Jackson, Kirsten DunstMichelle Rodriguez, Asia ArgentoAntonio Banderas, Milla Jovovich, Kylie MinogueKarl Lagerfeld e tanti altri. Un'ora di tennis con Novak Djokovic è stata pagata 90mila euro però ti davano anche la sua racchetta, poi quadri, cimeli ecc, tutto per raccogliere soldi per la lotta all'AIDS.

Oggi invece è il giorno di Robert Pattinson e del film di David Cronenberg 'Cosmopolis', presenti a Cannes anche Sarah Gadon, Paul Giamatti e Emily Hampshire. Film in concorso e, prima dell'inizio del festival, dato tra i favoriti.
Tratto da un romanzo di Don De Lillo, il film segue il viaggio del giovane miliardario Eric Parker (Pattinson) nella sua lussuosissima limousine attraverso una NY in piena protesta, l'unico suo scopo è andarsi a tagliare i capelli in periferia, dove andava suo padre, e lungo il tragitto incontrerà la ricchissima fidanzata (S.Gadon), la sua amante e consigliera (Juliette Binoche), un action painter anarchico (Matthieu Amalric), la sua responsabile della Teoria (Samantha Morton), fino all'ultimo incontro con un uomo che lavorava per lui (Paul Giamatti) e che lo odia a tal punto da volerlo uccidere. Gli ultimi 20 minuti sono un film nel film.
David Cronenberg ha spiegato che questo è stato quasi un film su commissione: "Me l'ha proposto il produttore Paulo Branco. Mi ha dato il libro a Toronto. Non avevo mai letto Cosmopolis, anche se conoscevo altre cose di Don DeLillo. Ho trovato il dialogo perfetto e nel film l'ho preso così com'è. Infatti ci ho messo solo sei giorni per scriverlo. E' stato un vero record per me." E sulla scelta, azzardata secondo molti, di Pattinson protagonista: "Pattinson ha un ruolo difficile, appare in ogni inquadratura, ma io l'ho scelto per intuito."
Il film ha diviso un po' la critica, è stato definito come un film difficile da capire, non per tutti, freddo, molto intellettuale quasi fino al "fastidio",  patinato, non pienamente convincente. Ovviamente sotto la lente d'ingrandimento la performance di Robert Pattinson che alcuni hanno definito "still wooden", ancora troppo inespressivo e immobile ma secondo altri proprio per questa sua immobilità facciale adatto al ruolo. Il film esce oggi al cinema.

Fuori concorso ancora Nicole Kidman, stavolta in coppia con Clive Owen, per il film per la tv 'Hemingway e Gellhorn' di Philip Kaufman, sulla storia d'amore tra lo scrittore Ernest Hemingway e la celebre corrispondente di guerra Martha Gallhorn, dall'incontro nella Florida degli anni '30 fino alla guerra civile spagnola. Il matrimonio e il divorzio dalla Gellhorn ispirarono Hemingway per il libro Per Chi Suona la Campana.
Nel film anche Robert Duvall, David Strathairn, Rodrigo Santoro, Parker Posey e il batterista dei Metallica Lars Ulrich.

Intanto a Cannes è già il momento dei bilanci e dei pronostici, Haneke sembra il preferito al momento.




Frra

giovedì 24 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 9

Tutta l'attenzione del nono giorno è sul nuovo film di Lee Daniels, 'The Paperboy', e su Nicole Kidman.

L'attrice australiana ha decisamente rubato la scena ai suoi colleghi arrivati a Cannes per presentare il film, Zac Efron, John Cusack, Matthew McConaughey e la cantante Macy Gray.
Presentato come un thriller erotico che guarda alla situazione razziale nella paludosa Florida di fine anni '60, il film racconta di un giornalista che torna nella cittadina in cui è nato con l'intento di far riaprire il caso di un detenuto che rischia la pena di morte e di usarlo poi come materiale per un articolo. Una volta lì incontra Charlotte, una specie di disinibita Barbie con il trucco molto pesante, innamorata a distanza del detenuto. Il giovane fratello del giornalista si innamorerà di lei rendendosi conto però di non avere speranze.

Il film ha provocato reazioni molto discordanti, a fine proiezione qualche applauso e diversi fischi, e i commenti che si sono letti sono molto più negativi che positivi. Il film non ha convinto o peggio non è proprio piaciuto, il termine più usato per descriverlo è stato "trash". Nel film infatti, fra omicidi, sangue, sesso, ossessioni, amore, razzismo, omosessualità, stupri, ci sono scene piuttosto esplicite. Quelle che hanno fatto scalpore coinvolgono M.McConaughey e soprattutto Nicole Kidman che, tra simulazioni di sesso e il fare la pipì in faccia a Zac Efron, ha dichiarato di non aver avuto problemi nel girarle, "Sono sempre alla ricerca di personaggi che mi facciano oltrepassare i limiti. E' il mio lavoro di attrice, non c'è da meravigliarsi, non ho avuto esitazioni in niente. I miei film mi hanno fatto esplorare i diversi aspetti della vita e il contrasto con te stessa è la cosa più emozionante". E' una attrice coraggiosa e non è la prima volta che lo dimostra, grande rispetto per lei che comunque, a quanto pare, offre una buona prova. Oltre a questo la Kidman, a causa del basso budget, ha dovuto farsi trucco e parrucco da sola. Coraggiosa e autosufficiente.

Sul tema del razzismo e dell'omosessualità, il regista Lee Daniels ha detto: "Non ho paura di dire la verità. Come gay nero mi è capitato che la mattina dopo essere stato insieme a un bianco, quello facesse finta di non conoscermi, si vergognava di farsi vedere con me". Il problema è che i temi più importanti sono passati decisamente in secondo piano dopo la visione del film che voleva essere il "lato sporco e oscuro" di 'The Help', nominato in conferenza dal regista stesso, solo che la bilancia tende nettamente dalla parte del bel film di Tate Tylor.


Frra

Buffy da Profano: Stagione 1

Dopo l'uscita de I Vendicatori,  Joss Whedon è inevitabilmente arrivato sulla bocca di tutti. Ingiustizie a parte, quest'uomo mi ha incuriosito non poco e così ho iniziato un lungo cammino Whedoniano e da dove cominciare se non da Buffy?! La sua creatura prediletta.

Premetto che non avevo davvero mai visto Buffy in vita mia, forse qualche spezzone in qua e in la di puntate a caso, e la mia critica sarà molto distaccata (per ora) in quanto nessun legame affettivo mi lega alla serie

Stagione 1 (1997 e trasmessa in italia nel 2000)
La prima stagione si compone di soli 12 episodi, è ancora un "esperimento" televisivo visto che la serie è tratta da un disastroso film del 1992 sempre scritto da Wheadon, quindi immagino che la rete tv e produttori annessi volessero andarci con i piedi di piombo.

Confesso che mi ha deluso molto come "primo atto" anche se ormai non mi sorprende molto, anche la first season di True Blood e discretamente brutta, ma per fortuna si è ripresa benissimo, anche di Buffy me lo dicono in tanti che con il passare delle stagioni la qualità generale si alzerà esponenzialmente! 
La cosa curiosa è che parte a bomba con i primi 2 episodi introduttivi, e poi si lascia andare in un "piattume" disarmante e si crea uno strano "effetto Xena". Avete presente quella fotografia scura e patinata condita da battute banali e scontate con una spolverata di effetti visivi artigianali e pochi digitali?! Ecco quello è l'effetto Xena.
Anche i personaggi non sono scritti troppo bene diciamo, un po superficialmente, ma spero e credo che più avanti saranno in grado di regalarci discreti momenti!

Non è tutto negativo comunque, ci sono delle puntate molto molto interessanti soprattutto da punto di vista dell'originalità della storia come ad esempio la puntata 10, Incubi, bella davvero ma che viene quasi rovinata dalla regia. In realtà credo proprio che sia il problema fondamentale della serie, la regia, è troppo frettolosa e scontata, lo spettatore non viene catturato nella rete narrativa e di fatto perde interessa verso la storia.



Ecco quello che penso della prima stagione di questa famigerata ammazzavampiri.
Prossimamente vedrò anche la seconda stagione! A presto!

Mat


mercoledì 23 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 8

All'ottavo giorno ormai è chiaro a tutti che se non ti presenti a Cannes con gli occhiali da sole o un I-phone non sei nessuno.

Oggi è il giorno del film 'On The Road' di Walter Selles, tratto dal celebre romanzo di Jack Kerouac divenuto poi una specie di manifesto per la "beat generation", e per questo fra i film più attesi del festival.
Ambientato nella seconda metà degli anni '40, la storia segue tre ragazzi, Sal, Dean e Marylou, nel loro viaggio attraverso Stati Uniti e Messico, tra sesso, droga e jazz.
Il cast è molto pieno: Kristen Stewart, Sam Riley, Garrett Hedlund, Kirsten Dunst, Viggo Mortensen, Amy Adams, Tom Sturridge, Steve Buscemi, Alice Braga e Terrence Howard
''Mi piacerebbe - dice Salles - che On the road fosse visto da un pubblico giovane, che si abbandonasse al percorso anche doloroso dei giovani protagonisti che alla fine si interrogano sul senso della loro esistenza e che li spingesse a leggere il libro di Kerouac con la stessa passione con cui l'ho letto io a 17 anni, un'opera di 'rottura' che mi ha segnato''. Grande attenzione della stampa per Kristen Stewart ovviamente, un po' infastidita dalle domande personali prontamente stoppate dal presentatore/moderatore della conferenza, ha risposto con un secco "A lei piace farlo" alla domanda sulle scene di nudo e di sesso presenti nel film.
Il film, prodotto da Francis Ford Coppola che in passato aveva cercato di portarlo sul grande schermo, ha avuto pareri e reazioni discordanti, non ha convinto tutti. In concorso.

E in concorso oggi c'era anche Kylie Minogue per il film di Leos Carax 'Holy Motors' in cui ha una piccola parte. Nel film anche Eva Mendes, piccola parte anche per lei.

Presentato fuori concorso (non ieri come avevo scritto) il nuovo film di Bernardo Bertolucci, 'Io e Te', tratto da un libro di Niccolò Ammaniti. ''Avrei tanto voluto essere in concorso - ha dichiarato il regista - ma poi ho pensato che qualche malizioso poteva pensare che la Palma d'oro alla carriera l'anno scorso non mi era bastata. Ho pensato di sembrare vorace'', ha poi aggiunto di essere già pronto per un nuovo film, "Sono pronto ormai. Ho finalmente elaborato il lutto della sedia a rotelle".
Protagonisti del film i giovani esordienti Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco, entrambi però non hanno impressionato per capacità recitative. 


Frra

martedì 22 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 6 e 7

- GIORNO 6 -

Ieri, sesto giorno del festival, è stato presentato l'ultimo film del 90enne Alain Resnais, 'Vous n'avez encore rien vu', un film sul teatro e la morte. Presentato anche il secondo film in concorso con Isabelle Huppert, 'In Another Country' del coreano Hong Sang-soo.
Da segnalare che a causa del maltempo, ieri una parte della salle du 60eme, una specie di tendone messo su solo durante il festival, è crollato a causa del forte vento. I francesi hanno fatto finta di niente, fosse successo a Venezia o a Roma...

Da segnalare un documentario particolare, già passato al Sundance, presentato nella Quenzaine des Rèalisateurs: 'Room 237', la stanza dell'Overlook Hotel di 'Shining'. E il documentario parla proprio del celere film di Stanley Kubrick e di tutti i segni o simboli nascosti nella pellicola. Si va dal vedere il volto di Kubrick tra le nuvole a quello di Hitler in una dissolvenza, dall'Olocausto al genocidio degli Indiani d'America; si parla dell'allunaggio dell'Apollo 11 nel '69, di come in realtà sia un falso diretto proprio dallo stesso Kubrick; si sovrappone il film al suo inverso, alla proiezione al contrario, per scovare incroci significativi o simboli, si passano al microcospio i fotogrammi, l'architettura dell'hotel, i percorsi, la posizione dei mobili e via via così . Il risultato è un film un po' nerd, esagerato nelle "teorie complottistiche", un po' folle, si rimane molto scettici sentendo tutte le teorie di Rodney Ascher - ossessionato dal film fin da piccolo-, un documentario per i fan più sfegati di Shining.

Per gli amanti del cinema orientale, fuori concorso nella sezione eventi speciali di mezzanotte è stato presentato il nuovo film di Takashi Miike 'Ai To Makoto' (For Sake's Love), basato sull’omonimo manga.


- GIORNO 7 -

Oggi si cambia registro e dagli autori di passa alle star hollywoodiane.

E' il giorno di Brad Pitt e del nuovo film di Andrew Dominik (L'Assassinio di Jesse James...) 'Killing Them Soflty', in concorso. Nel cast anche Sam Shepard, Ray Liotta, Richard Jenkins, James Gandolfini. Dopo aver affrontato il western con dei ritmo molto diversi dai classici, Dominik si avventura nei gangster movie. Pitt veste i panni del killer Jackie Cogan che viene assoldato per uccidere due criminali che hanno rapinato una bisca clandestina gestita da Ray Liotta, sullo sfondo gli Stati Uniti alla fine dell'era Bush. "Il film è basato su un libro di circa dieci anni fa - ha detto il regista in conferenza stampa - ma mi sono reso subito conto che era attuale con la crisi economica attuale, con i giochi di potere, con il capitalismo e con il fatto che tutti, pure a Hollywood, sono preoccupati e interessati solo al denaro. Insomma ho capito che era una storia molto contemporanea". E sulla violenza nel film aggiunge: "Non viene dai videogiochi, che tra l'altro non amo, ma solo perché fa parte del mondo reale". Gli fa eco Pitt: "Viviamo in un mondo violento ed é giusto secondo me mostrare questa violenza". Il film non ha convinto del tutto.
Inevitabile una domanda sulle nozze con Angelina Jolie, Pitt ha tranquillizzato i giornalisti dicendo che non c'è una data fissata.

Altro film in concorso 'The Angel's Share' di Ken Loach. Commedia con un pizzico di dramma ambientata a Glasgow negli anni '70, un gruppo di ex-criminali provano a rimettersi  in paro mettendo su una distilleria di whisky. Il film non ha entusiasmato, nella media, è piaciuto abbastanza.

C'è anche un po' d'Italia oggi. Verrà presentato fuori concorso il nuovo film di Bernardo Bertolucci, 'Io e Te', tratto da un libro di Niccolò Ammaniti.



Frra

Così parlò Bellavista - Club del Film

Questa settimana per il Club del Film abbiamo scelto un film del 1984, scritto, diretto e interpretato dal Luciano De Crescenzo, Così parlò Bellavista.


Trama:

Mentre scorrono le prime immagini, si sente in sottofondo una trasmissione radio in cui una signora, dal tipico accento partenopeo, inizia a fare una serie interminabile di saluti, tra i quali l'"abbraccio circolare" a tutto il condominio. Siamo all'interno di un taxi che sta conducendo il milanese Cazzaniga alla sua abitazione. Egli è il nuovo direttore del personale dell'AlfaSud, in una Napoli in cui la disoccupazione è a livelli altissimi. Nel suo arrivo si incontrerà/scontrerà con Bellavista, proprietario di un appartamento all'interno dello stesso stabile in cui anch'egli andrà ad abitare. Tutto il film ruota intorno agli amici del prof. Bellavista e darà modo di mostrare tanti aspetti della vita napoletana, a partire dalla gioia di vivere fino alla camorra. In particolare si nota il contrasto tra le abitudini di Cazzaniga, che è ligio al dovere, puntuale, preciso e quelle più "confusionarie" degli amici del professore che si chiedono come mai Cazzaniga, nonostante sia il direttore del personale, voglia andare al lavoro in orario. Molti stereotipi sulla napoletanità ma anche qualche spunto di riflessione, tra cui va citato il colloquio tra il prof. Bellavista e il camorrista che chiede il pizzo per il negozio della figlia del professore.


Frase: "Si è sempre meridionali di qualcuno."

Lòisa

lunedì 21 maggio 2012

'Il Pescatore di Sogni' - commento a caldo


Ho appena visto Il Pescatore di Sogni, nuovo film di   Lasse Hallström, e che dire...sono un po in imbarazzo perché è uno dei film più orridi che abbia mai visto quindi mi limiterò a dire solo:
" IL PESCATORE DI BANALITA' " sarebbe stato un titolo più appropriato. E fatemi star zitto perché potrei diventare tanto ma tanto volgare. E' uno di quei film che stimolano la vena crudele e sarcastica dello spettatore all'ennesima potenza.

Mat

'Molto Forte, Incredibilmente Vicino' - la recensione

"Se il sole dovesse esplodere per 8 minuti nemmeno ve ne accorgereste, perchè tanto serve alla luce per arrivare fino a noi. Per 8 minuti il mondo sarebbe ancora illuminato, e si sentirebbe ancora il calore.  Era passato un anno dalla morte di mio padre e sentivo che i miei 8 minuti con lui stavano finendo."


Oskar Schell è un ragazzino particolare, un po' chiuso, molto intelligente, ama inventare cose, fare ricerche, compiere le missioni spesso simili ad una caccia al tesoro che gli da suo padre. E' passato un anno dal "giorno più brutto" e da quel momento Thomas vive con un peso enorme dentro. Quando un giorno per caso dentro un vaso blu nascosto nell'armadio del padre trova una chiave chiusa in una busta con su scritto "black" si convince che quello è un indizio che suo padre gli ha lasciato per trovare un suo messaggio, l'ultimo. Oskar inizia così una ricerca e decide di incontrare tutte le persone di NY che si chiamano Black per chiedere notizie di quella chiave e di suo padre.

Il film è tratto dall'omonimo - bellissimo - romanzo di Jonathan Safran Foer, ed era davvero difficile riportarlo al cinema senza tagliare o adattare la storia originale ai tempi cinematografici. Stephen Daldry e Eric Roth hanno fatto del loro meglio, e non hanno fatto male. All'inizio si ha la sensazione che si corra un po' troppo, chi ha letto il libro lo avvertirà ancora di più, e in alcuni punti sembra che il film perda il filo facendo un po' di confusione. In realtà va detto che chi ha scritto il film ha fatto una scelta ben precisa, come è stato per 'Ogni Cosa è Illuminata' in cui è stata tolta tutta la storia passata lasciando solo "la rigida ricerca" dei protagonisti, anche qui qui si è deciso di togliere l'"altra storia" che c'è nel libro per concentrarsi su Oskar e la sua ricerca. A causa di questa scelta si ha l'impressione che in alcuni punti manchi qualcosa ma credo che chi non ha letto il libro non ci farà caso. Dopotutto era impensabile seguire alla lettera la cronologia del romanzo. I libri di Foer sono scritti in modo molto particolare, sono complessi, intrecciano più storie andando avanti e indietro nel tempo, anche il modo materiale di scrivere, di mettere le parole sulle pagine è molto particolare, e questo era un aspetto impossibile da riportare sullo schermo perché riguarda esclusivamente il rapporta tra lettore e libro. L'eliminazione di alcune parti della storia originale hanno perciò portato alla modifica di alcuni eventi della storia ma le modifiche apportate in generale sono riuscite bene. Non ci sono strappi, il risultato è fluido. Bisogna sempre ricordare che letteratura e cinematografia sono due linguaggi molto diversi perciò è piuttosto inutile fare un continuo confronto tra film e libro.

La storia ha sullo sfondo quello che forse è evento più traumatico degli ultimi tempi, la tragedia delle Torri Gemelle. Qui la Storia di massa, la tragedia collettiva si vive nel privato, nella testa e sulla pelle di un bambino. Si parla dell'elaborazione del lutto di un ragazzino che perde suo padre in un modo drammatico, il non capire perché e come, il non voler accettare che il padre non ci sia più cercando di allungare quegli "8 minuti"; ma il film parla anche di un rapporto sottointeso, incompreso da parte di Oskar, apparentemente lontano ma incredibilmente forte con la madre.
Tecnicamente la regia di Stephen Daldry è buona, semplice, e personalmente mi piace come usa le musiche nei suoi film.

Visto com'è stato strutturato il film era molto importante il cast e soprattutto il giovane protagonista. Thomas Horn, qui all'esordio, è molto bravo, è il fulcro di tutto il film perciò la sua performance era essenziale. Stephen Daldry si conferma un regista capace di tirare fuori il meglio dai giovani attori. Straordinario Max Von Sidow, il suo è un ruolo molto particolare di cui è meglio non svelare nulla ma ci voleva un attore di grande capacità e Von Sidow ha risposto con una grandissima interpretazione, strameritata la nomination all'Oscar. Tom Hanks non ha molte scene ma da attore di grande esperienza qual'è riesce ad essere incisivo, e fa piacere rivederlo in un film di un certo livello dopo qualche colpo a vuoto. Molto brava Sandra Bullock, di nuovo in un ruolo drammatico e conferma di poterlo fare benissimo (alla faccia di chi dice di no), mai sopra le righe, misurata, intensa, perfetta nel passare da un'emozione all'altra, davvero una bella prova. Nel cast di contorno ci sono nomi importanti, John Goodman, Jeffrey Wright e Viola Davis. E forse si potevano gestire meglio i personaggi minori. Maggior attenzione avrebbe meritato il rapporto tra Oskar e la nonna o quello fra Oskar e il personaggio di Max Von Sidow che per una questione di tempo probabilmente sono stati ridotti. Il film però alla fine si riprende bene da tutti i piccoli errori e riesce a coinvolgere e, per chi ha il cuore tenero, a commuovere.

Insomma, 'Molto Forte, Incredibilmente Vicino' è un bel film. Non capisco chi ha contestato la nomination all'Oscar come miglior film, non è un capolavoro ma la nomination ci può stare (tra i nominati c'era di peggio...e ha pure vinto!). Purtroppo verrà penalizzato da una distribuzione molto lontana dagli Oscar e molto in ritardo rispetto agli altri paesi ma è un bel film che merita di essere visto.
E spero che la visione invogli gli spettatori a comprare il bellissimo libro di Jonathan Safran Foer perchè è un libro davvero molto emozionante.



Frra


domenica 20 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 5

Quinta giornata sotto la pioggia.

Presentato oggi in concorso il nuovo film di Michael Haneke 'Amour', che vede nel cast due icone del cinema francese, Isabelle HuppertJean Louis Trintignant che mancava dagli schermi da '98. Il film racconta di come l'amore fra due ottantenni venga messo a dura prova quando un incidente irrompe nella loro vita.
Il film non ha convinto del tutto ma la domanda è, si sa che il Festival di Cannes spesso premia il cinema francese, si premiano insomma, resisteranno alla tentazione di premiare Jean Louis Terintignant?

Altro film in concorso è 'The Hunt' di Thomas Vinterberg (quello di Festen), protagonista Mads Mikkelsen. Un film con un argomento cupo, un uomo a causa un banale malinteso e una piccola bugia viene accusato di pedofilia e finisce al centro dell'isteria collettiva che coinvolge parenti e amici.
Anche questo film non ha convinto.

Ed è arrivato anche il cantante Pete Doherty, in questo caso nelle vesti di attore per il film 'Confession of a Child', con Lily Cole.










Frra

Festival di Cannes - Giorno 4

Primo film americano in gara nella quarta giornata del festival, 'Lawless' di John Hillcot, con un cast molto nutrito: Shia Lebeouf, Tom Hardy, Jason Clarke, Jessica Chastain, Mia Wasikowska, Gary Oldman e Guy Pearce. Tratto dal libro La Contea più fradicia del Mondo (titolo italiano) e adattato per lo schermo da Nick Cave.

"La storia (vera, lo scrittore ha romanzato la storia del nonno e dei prozii) di tre fratelli che, durante la Grande Depressione, si fecero protagonisti di un articolato traffico di liquore distillato illegalmente. "

Il film rientra nella classica tradizione dei gangster movie americani, con un pizzico (o forse qualcosa di più) del western. Non ha convinto del tutto la critica.

In concorso si è rivisto anche un regista che a Cannes ha già vinto, il romeno Cristian Mungiu con il suo nuovo film Beyond the Hills.

Ancora un po' di Italia con Dario Argento che si presenta sulla croissette - fuori concorso - per la prima volta nella sua carriera con il suo 'Dracula 3D', con Thomas Kretschmann nei panni del famosissimo Conte e Rutger Hauer in quelli di Van Helsing. Nel cast anche Asia ArgentoMarta Gastini. Dario Argento ha voluto subito mettere in chiaro le cose prendendo le distanze dalle recenti ("brillanti") riletture del personaggio del vampiro, ha dichiarato: "Il mio Dracula è un Dracula feroce non è quello giovanile di Twilight. Ho immaginato un Dracula più rispondente alla visione classica, volevo insomma recuperare quello davvero cattivo, quello che faceva paura davvero".


Frra

venerdì 18 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 3

Il terzo giorno a Cannes è il giorno dell'Italia.

Presentato oggi l'unico film italiano in concorso, 'Reality' di Matteo Garrone che torna a Cannes dopo il successo di Gomorra quattro anni fa. "Dopo Gomorra volevo fare un film ancora più forte e sorprendente, ma quando ho capito che stavo andando incontro alla catastrofe, ho optato per una piccola storia realmente accaduta che ho creduto potesse diventare un racconto semplice, senza pretese, ma anche metafora di qualcos'altro. Senza nessun intento di denuncia, però. Una storia che potesse ricollegarsi al glorioso cinema italiano pur mantenendo la mia identità di sguardo. Così ho superato la mia ansia di prestazione", queste le parole del regista in conferenza stampa. La storia del film è molto attuale, racconta di un pescivendolo napoletano pronto a tutto per entrare nella casa del Grande Fratello. Curiosità: il protagonista del film, Aniello Arena, è un detenuto che sta scontando l'ergastolo nel carcere di Volterra e che lavora con la compagnia teatrale del carcere.
Il film (con buona pace della maggior parte della stampa e delle tv italiane) ha avuto una accoglienza tiepida, niente ovazioni, la proiezione stampa si è conclusa con qualche applauso e silenzio.

Ancora Italia poi con la presentazione della versione restaurata del capolavoro di Sergio Leone 'C'era Una Volta in America' a cui sono stati aggiunti 25 minuti di scene inedite. Questa versione, restaurata dalla Film Foundation di Martin Scorsese, è molto simile alla prima versione montata da Leone.

Presentato poi fuori concorso il terzo capitolo di 'Madagascar 3: Ricercati in Europa', film d'animazione della Dreamworks, e ormai a Cannes i film d'animazione sono quasi un appuntamento fisso. Presente il nutrito cast di doppiatori, dagli storici Ben Stiller, Chris Rock, Jada Pinkett-Smith e David Schwimmer, alle new entry Jessica Chastain e Martin Short.
Alex, Marty, Gloria e Melman, più la banda dei pinguini, Re Julian e Maurice, mimetizzandosi fra gli animali di un circo gireranno l'Europa, da Monte Carlo fino al Colosseo a Roma.


Frra

Prometheus nella metro di Parigi

Devono stare attenti i parigini perché prendendo la linea 9 potrebbero finire sul pianeta Prometheus.

Continua la promozione mirata e stuzzicante della 20Th Century Fox per l'attesissimo nuovo film di Ridley Scott, 'Prometheus'. La produzione ha infatti trasformato una stazione della metro nel pianeta del film, con strani contenitori e l'enorme testa vista nei poster e nei trailer.




Noi italiani non possiamo far altro che guardare (e rosicare) visto che i cugini francesi non solo godranno di questa originale trovata pubblicitaria ma vedranno il film prima di tutti mentre noi, poveri, saremo gli ultimi il 14 settembre.


Frra

'Marilyn' - commento a caldo

Non so se le situazione ricreate nel film sia accadute realmente, ma se fosse così direi che ne è venuto fuori un bel film!

Prima parte allegra e solare condita con discrete fantasie di montaggio e musica, seconda parte più incentrata a farti cadere nell'oblio psicologico di Marilyn Monroe, inteso sia come personaggio che come donna.

Insomma, film pulito, curato e molto godibile.

Ma la curiosità fondamentale che spinge tutto il chiacchiericcio intorno al film è, Michelle Williams è stata capace di impersonare e interpretare la donna più famosa di tutti i tempi?
A volte mi è sembrato di vedere Marilyn in persona ma non costantemente, quindi direi un po si un po no. Dopo tutto, Marilyn era Marilyn.

Mat

giovedì 17 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 2

Secondo giorno al Festival di Cannes, pezzo forte della giornata, sicuramente, il film in concorso 'De Rouille et d'Os' di Jacques Audiard (Il Profeta) col premio Oscar Marion Cotillard e Matthias Schoenaerts. Da molti dato per favorito se non per la palma più importante almeno per un premio (migliore attrice?), dopotutto si sa che i francesi a Cannes spesso "si premiano".
Film drammatico, la storia dolorosa, sensuale, fisica e carnale, fra un pugile che combatte in incontri clandestini per la strada, duro e incapace di esprimere le sue emozioni, con un figlio di 5 anni a carico e disponibile per facili incontri sessuali; e una addestratrice di orche del Parco acquatico di Antibes. I due si incontrano una sera in discoteca e poi si rincontrano dopo un gravissimo incidente che lascia lei senza gambe.
Il titolo, 'Ruggine e Ossa' in italiano, si riferisce al sapore del sangue in bocca. Jacques Audiard in conferenza stampa ha detto: "E' una storia di ricostruzione e di riconciliazione con la vita prima di tutto e poi anche con l'amore. All'inizio lei è una principessa arrogante e lui tutto concentrato sul proprio corpo. (...) Ho scelto Marion perché è molto femminile ma al tempo stesso sa diventare virile". Riguardo allo sforzo fisico Marion Cotillard, che a detta di molti offre una prova molto convincente oscurando il suo compagno di set, ha dichiarato di aver recitato "come se fossi senza gambe, in acqua nuotavo solo con le braccia e mi muovevo pensando di essere handicappata", cosa che ha colpito Schoenaerts, "quando si è presentata sul set, depressa, con l'aria suonata ho capito che era entrata già nella parte".
Il film è stato accolto con moderati applausi. La Bim distribuirà in Italia il film tra settembre e gennaio.

In concorso anche 'Dopo la Battaglia' del regista egiziano Yousry Nasrallah. Film sulla primavera araba e le proteste a piazza Tahrir al Cairo che hanno portato alla caduta di Mubarak. Il regista in conferenza stampa ha polemizzato col governo israeliano dicendo che il suo film non verrà distribuito in Israele per il modo in cui tratta i palestinesi nei territori occupati.

Presentato anche 'Roman Polanski: A Film Memoir', documentario dedicato alla vita del grande regista, dall'Olocausto al terribile omicidio della moglie Sharon Tate, l'accusa di violenza sessuale, l'Oscar e la carriera.
Apre anche la sezione della Quinzaine Des Realisateurs con il film "The We and The I" di Michel Gondry.

Domani sarà il giorno di Madagascar 3 e di Matteo Garrone col suo 'Reality'.


Frra

Jude Law reciterà in "Dom Hemingway"

La star Jude Law reciterà in "Dom Hemingway", una commedia nera scritta e diretta da Richard Shepard e ambientata a Londra dove Law, nel ruolo del protagonista, interpreta un uomo che tentato un grosso colpo andato a finire male, una volta catturato, dovrà scontare 12 anni in carcere dove manterrà la bocca chiusa sui nomi dei complici che, al contrario di lui, sono riusciti a scappare col bottino. 
Una volta libero decide di recuperare la parte che gli spetta ma le cose non saranno semplici come sembrano...
Le riprese del film cominceranno in autunno a Londra e sarà prodotto dal premio oscar Jeremy Thomas.
Jude Law è impegnato attualmente nelle riprese del nuovo film di Steven Soderbergh "The Bitter Pill", mentre lo vedremo sugli schermi il 5 ottobre al fianco di Keira Knightley nel dramma letterario "Anna Karenina" di Joe Wright.




Mr.Carrey

Trailer V.M.18 per "Maniac" con Elijah Wood

"Maniac" è un remake firmato da Franck Khalfoun (-2 Livello di Terrore) dell'omonimo film di William Lustig del 1980 e vede coinvolto Elijah Wood nei panni di un killer psicopatico che lavora in un negozio di manichini e che ha l'ossessione per il cuoio capelluto .
Il film è scritto e prodotto da Alexandre Aja (Piranha 3D) e Grégory Lavasseur.
A seguire il trailer vietato ai minori abbastanza disturbante e allo stesso tempo suggestivo...













Mr.Carrey

mercoledì 16 maggio 2012

Festival di Cannes - Giorno 1

Inizia oggi la 65a edizione del Festival di Cannes.
Film d'apertura 'Moonrise Kingdom' di Wes Anderson, arrivato sulla croisette con il suo nutrito cast: Bruce Willis, Bill Murray, Tilda Swinton, Edward Norton, Jason Schwartzman e i giovani protagonisti Kara Hayward e Jared Gilman.
Il film, caratterizzato dallo stile inconfondibile di Wes Anderson, è ambientato negli anni '60 e racconta della fuga d'amore di due ragazzini che sconvolge la vita tranquilla ed equilibrata di una isoletta nel New England.
Buona l'accoglienza della sala stampa, applaudito ma senza ovazioni. Arriverà in Italia distribuito dalla Lucky Red in autunno.
Photocall e conferenza stampa anche per la giuria del concorso; presidente il regista italiano Nanni Moretti, insieme a lui Alexander Payne, Ewan McGregor, lo stilista Jean Paul Gaultier, Diane Kruger, Andrea Arnold, Emmanuelle Devos, Raoul Peck, Hiam Abbass.
Moretti ha dichiarato che si comporterà come un "capoclasse", che sarà "uno dei nove e molto democratico". Ha inoltre elencato le sue regole da presidente: "vederci spesso, e' importante dedicare a tutti i film la stessa attenzione e lo stesso rispetto quindi faremo riunioni non una volta l'anno ma spesso, ogni due giorni, parlando dei quattro film appena visti". Ha anche aggiunto che non vieterà di partecipare alle feste (credo sia impossibile evitarle a Cannes).

Infine, sulla croissette è apparso Sacha Baron Cohen che per promuovere il suo ultimo film 'Il Dittatore' si è presentato davanti all'hotel Carlton in sella ad un dromedario, provocando qualche disagio compreso un bell'ingorgo.

Tutte le foto sulla pagina Facebook di Frame.


Frra

'Quella casa nel bosco' - la recensione




Cinque ragazzi decidono di passare un divertente week end in una casa vicino a un lago, ma vengono uccisi uno per uno da uno zombie.
Sembra tutto già visto, ma la firma è di Joss Whedon (autore di The Avengers) e quindi ogni cosa che pensavamo di sapere viene completamente capovolta. A onor di cronaca bisogna dire che il film è co-sceneggiato da Whedon e da Drew Goddard (sceneggiatore di Cloverfield, Lost e già collaboratore di Whedon in Buffy) che ne firma anche la regia e fa un ottimo lavoro a livello di primi piani e sequenza d'azione.
Quella casa nel bosco prende quelli che sono i canoni classici dei film horror e li rielabora in un gioco di scatole cinesi, quasi meta-cinematografico, piazzando una vera e propria cabina di regia a governare i destini dei ragazzi, chi deve vivere e chi deve morire, ponendo anche lo spettatore in una posizione onnisciente. Probabilmente è questa la cosa più inquietante del film, al di là degli zombi e del sangue: è la calma e la tranquillità con cui un gruppo di persone decide del destino di una vittima sacrificale, in un un macabro reality show condito di scommesse e musica.
Meno efficace è invece il finale, in cui la svolta sovrannaturale e un po' liberatoria (libera la coscienza un po' di tutti) fa perdere di forza al tema centrale, lasciando comunque intatta la metafora pur senza quella inquieta pesantezza che era la vera forza del film.
Un po' horror, un po' commedia, una buona dose di distopia, Quella casa nel bosco avrebbe potuto essere un capolavoro se avesse portato fino in fondo ciò che aveva iniziato, rimane comunque geniale e brillantemente imprevedibile.


La frase: Sì, ho dovuto smembrare quel tizio con una cazzuola.



Una preview di 4 minuti del nuovo Spider-man

Trasmessa ieri sera sulla NBC arriva oggi online, pubblicato dalla Sony, l'attesa preview (trailer esteso) di ben 4 minuti del "The Amazing Spider-Man" by Marc Webb ricco di scene inedite ed altamente spettacolare.




The Amazing Spider-Man uscirà il 4 Luglio 2012 in 3D nativo.




Mr.Carrey

martedì 15 maggio 2012

Joss Whedon: retrospettiva sul nuovo Re di Hollywood

Joss Whedon è l'uomo del momento, nessun dubbio, si è parlato in lungo e in largo di lui in questi giorni e il grande successo di The Avengers, apprezzato da pubblico e critica, ha portato il suo nome alla ribalta. Eppure c'è qualcuno (e permettetemi di inserire me stessa in questo novero di persone) che alla notizia che Whedon avrebbe scritto e diretto The Avengers non ha risposto "chi?" ma ha fatto i salti di gioia, benedicendo qualsiasi divinità in cielo, in terra o ad Asgard.
Ci sono persone che lo considerano pressapoco Dio in terra, il messia dei nerd, il re degli sceneggiatori, persone che bacerebbero la terra su cui cammina... e no, non per The Avengers, o almeno, non solo!
Questo perché prima di diventare il più popolare di Hollywood, il nostro Joss aveva sfornato 3 o 4 "cosucce appena degne di nota" come Buffy ( e il suo splendido spin-off Angel), Firefly, Dollhouse e Doctor Horrible's sing along blog, per non parlare della sceneggiatura di Toy Story.


Per molti, anzi, quasi per tutti, l'amore inizia con Buffy - The vampire slayer, meraviglia televisiva The Body, Hush o l'acclamato episodio musical Once More with Feelings.
che riprende il soggetto, dello stesso Whedon, dello sfortunato film di qualche anno prima. Erroneamente cosiderato un telefilm per adolescenti con giusto un pizzico di sovrannaturale, Buffy riscrive del tutto i canoni televisivi facendo del mix di generi il suo punto di forza - e marchio di fabbrica dell'autore - e regalandoci personaggi indimenticabili e tra i migliori che ancora adesso si ricordi in tv. Qui Whedon mostra anche le sue abilità registriche, dirigendo piccoli capolavori come
I dialoghi brillanti, il rovesciamento dei classici canoni dell'horror e del teen drama, fanno di Buffy e del più dark Angel, serie tv che vengono ancora studiate dagli "addetti ai lavori".


Ben più sfortunato è stato invece Firefly, creatura forse più amata sia dai fan che dallo stesso Serenity. Si ritrova tutto ciò che ormai è associato a Whedon: dialoghi brillanti, infarciti di citazioni alla sottocultura pop e strizzamenti d'occhio al mondo "nerd", improvviso passaggio dal dramma alla commedia, alla fantascienza pura.
Whedon, ma purtroppo osteggiata dai network e prematuramente cancellata dopo soli 15 episodi. Anche qui è il mix affascinante tra fantascienza e western che rende subito riconoscibile il prodotto, probabilmente quello che è fin ora il suo capolavoro mai portato a termine, nonostante il buon film-conclusione


E tra fantascienza e commedia oscilla anche Doctor Horrible's Sing Along blog, originalissimo progetto, web serie in tre atti che è quasi una bandiera, un modo per gridare a chi lo vuole lontano dalla tv e dal cinema che lui non ha bisogno di molti soldi, che a lui bastano le idee per tirare fuori un capolavoro. Un po' fumetto, un po' musical, un po' riflessione matura e poetica sulla società e l'animo umano, il Doctor Horrible avrà presto un seguito.

Abbastanza diverso come approccio è sembrato inizialmente Dollhouse, ma anche qui si nota la firma whedoniana, il mix di generi di cui ho molto parlato, i dialoghi brillanti, lo scambio veloce di battute e il particolare gergo usato dai protagonisti (fatto di -y finali o termini modificati e inventati ).
Ecco perchè The Avengers è un film profondamente whedoniano, lo si capisce quando Phil ascolta tranquillo al telefono La Vedova Nera che fa una quasi strage, lo si percepisce profondamente quando Iron Man chiama Occhio di Falco "Legolas" fino a rimanerne quasi stupiti all'apparire di Stan Lee che afferma quanto sia assurdo avere super eroi a New York.

Venerdì 18 esce nelle sale Quella Casa Nel Bosco, in cui, ancora una volta, Whedon gioca col genere horror, quello classico e ormai abusato in cui un gruppo di ragazzi viene fatto puntualmente fuori da un serial killer in un posto isolato. Io credo che saprà stupirci di nuovo.

Perchè alla fine Joss Whedon è questo: uno sceneggiatore brillante a cui piace giocare, che siano cacciatrici di vampiri, capitani di astronavi o super eroi, un uomo che ha dimostrato di riuscire ad andare oltre la logica hollywoodiana del blockbuster e che ha saputo conquistare il pubblico e che, forse frastornato dal grosso giocattolone marvel, ha girato la sua personale versione di Much Ado Abouth Nothing (che spero troverà un distributore al più presto) in una ventina di giorni, per poi tornare a spaccare New York City insieme a grossi e arrabbiati scienziati con problemi di sbalzi d'umore.



*Chiara*