martedì 24 aprile 2012

'The Rum Diary - Cronache di una Passione' - la recensione

Anni '60, Paul Kemp è un giornalista che vorrebbe scrivere romanzi ma è anche un uomo dal bicchiere facile. Trasferitosi a Puerto Rico per lavorare in un giornale sull'orlo del fallimento, questa sua "dipendenza" non può che peggiorare, grazie anche a degli eccezionali compagni di sbronze. Una notte Paul esce in mare con un pedalò e per caso incontra la donna della sua vita, la bellissima Chenault che purtroppo per lui è la fidanzata del miliardario Sanderson, affarista senza rimorsi che vuole sfruttare il territorio per aprire alberghi di lusso. Sanderson chiederà proprio a Kemp di scrivere articoli a favore della sua causa per ingraziarsi gli abitanti del posto.


Tratto da un romanzo di Hunter S. Thompson, il film secondo me soffre indirettamente la presenza ingombrante dell'altro famoso film tratto da un suo libro, Paura e Delirio a Las Vegas. Per quanto siano diversi è quasi impossibile infatti non pensare al film di Gilliam dato che il protagonista di The Rum Diary è proprio Johnny Depp, qui attore e produttore. Il film risulta molto diverso da quello che si poteva pensare, rimane molto sul classico andando solo a sfiorare il delirio che sembrava promettere guardando locandine e trailer. Solo il personaggio di Moburg e qualche scena mantengono le promesse, il resto del film rimane in una terra di nessuno, con la storia che sembra sempre sul punto di decollare ma che alla fine si perde.
Due le note positive che salvano il film, prima di tutto il cast. Stavolta Depp è bravo senza strafare ma altrettanto bravi si dimostrano Michael Rispoli e Giovanni Ribisi (il migliore secondo me). Buona la prova di Amber Heard ma niente di straordinario; Aaron Eckhart e Richard Jenkins sempre utili alla causa. Seconda nota positiva i dialoghi, non sempre ma il più delle volte meritano davvero, acuti ed efficaci, si vede che sono scritti da una mano che con le parole ci sa fare, dopotutto il Bruce Robinson è più sceneggiatore che regista.

The Rum Diary non convince del tutto per un finale che non soddisfa appieno ma alla fine il film riesce a salvarsi in calcio d'angolo. Si sente però la mancanza di una mano folle dietro la macchina da presa, com'era stata quella di Terry Gilliam. Un film da vedere comunque.

Voto: 6,5 

Frra

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